La Chiesa delle Ivestiture
La cerimonia del giuramento è molto suggestiva, e vi prendono parte amici e parenti, in un clima che è insieme mistico e mondane. L'aspirante cavaliere vi si prepara con tre giorni di digiuno e preghiere, che si concludono con una notte di raccolgimento, la cosiddetta "veglia d'armi", nella quale riflette le gioie e le responsabilità dell'onore che sta per ricevere. Al termine di essa, vestito di semplici abiti bianchi (in segno di purezza) e scarlatti (in segno di disponibilità a versare sangue per onorare il patto). L'aspirante cavaliere viene condotto nella chiesa, dove accanto all'altare lo aspettano la Sovrana della Valle dei Sogni, il Sacerdote Supremo della Chiesa delle Stelle e il padrino, che deve essere un cavaliere già consacrato. Il padrino consegna all'aspirante cavaliere la spada e gli speroni, interrogando l'aspirante sulle sue motivazioni:
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« Essendo stata riconosciuta la tua prodezza, sei stato eletto candidato all'ordine della cavalleria. Sappi però che per indossare la cintura e gli speroni, devi essere pronto ad onorare questo giuramento in ogni momento della tua vita. Di fronte a questo altare io ti domando: hai ben compreso cosa viene richiesto a un cavaliere ? »
« Accetti dunque di giurare fedeltà alla Corona e al sacro ordine della Cavalleria ? »
« Accetti di servire gli ideali e gli obblighi del sacro ordine della Cavalleria ? »
Il candidato risponde di sì alle domande del cavaliere, il quale gli chiede di inginocchiarsi e, ponendogli una mano sulla spalla, pronuncia la formula:
« Che io sia testimone, in questo tempio, della purezza dei tuoi ideali e del tuo desiderio di onorare il sacro ordine della Cavalleria. Sii dunque un buon cavaliere, tu, che da oggi chiamerò fratello ».
Ciò fatto, il nuovo cavaliere pronuncia il suo giuramento solenne di fedeltà:
Un cavaliere
è votato al coraggio
Le sue
parole dicono solo la verità
La sua spada
difende gli inermi
La sua ira
abbatte i malvagi
La sua forza
sostiene i deboli
Un cavaliere
non perpetra violenze né omicidi
Rifugge il
tradimento
Accorda
misericordia
Non combatte
guerre ingiuste
O che non
hanno per scopo il Bene.
La sua spada
al Re Divino
Il suo scudo
alla Regina
Il suo cuore
alla sua Dama
Il suo onore a lui.
A questo punto il Grande Sacerdote pronuncia la benedizione della spada:
« Ascolta. Ti imploriamo, o Re Divino, di accogliere le nostre preghiere e di benedire con la gusta mano della Tua maestà questa spada di cui il tuo servo desidera cingersi: che essa si levi a difesa delle chiese, delle vedove, degli orfani e di tutti i tuoi servi, contro il flagello dell'Oscuro Sire; e sia terrore e castigo dei reprobi, strumento di giustizia nell'attacco e nella difesa. Così sia fatto ».
La cerimonia si conclude con la benedizione solenne della Regina della Valle dei Sogni, che pone la spada sulla spalla del cavaliere e pronuncia le parole:
« In rimembranza del vostro giuramento fatto ricevuto, in rimembranza dei vostri impegni, nel nome del Re Divino e di Santa Tarastia, io vi faccio cavaliere della Valle dei Sogni. Portate questo titolo con orgoglio, ma con umiltà, che ricordi a voi e agli altri la vostra dedizione e il vostro impegno ».