La Strada Del Cavaliere
Il Cavalierato è inteso non soltanto come il raggiungimento di un titolo, ma come un vero e proprio stile di vita, che tocca gli aspetti militare, sociale e religioso. Il cavaliere costituisce la punta di diamante delle armate reali; si contraddistingue dagli altri combattenti per le sue armi, il suo cavallo, i suoi compagni e la sua bandiera. Il cavaliere non utilizza, di norma, armi di lunga gittata come archi e balestre, ritenendo poco nobile affrontare l’avversario da lontano. Le sue “armi d’offesa” sono la lancia per lo scontro e la spada per il combattimento ravvicinato, arma quest’ultima comune a cavalleria leggera e pesante.
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Nessun cavaliere può dirsi ben equipaggiato se non ha almeno tre cavalli: il cavallo di battaglia, o destriero, che in genere è condotto a mano da uno scudiero, e utilizzato solamente per l'assalto, un secondo cavallo, o palafreno, per il viaggio e un cavallo da trasporto per il bagaglio.
Ad ogni cavaliere vengono assegnati: uno stalliere, per condurre ed accudire i cavalli; un primo scudiero per portare le armi più pesanti, in particolar modo lo scudo; un secondo scudiero per aiutarlo a montare il cavallo da battaglia e aiutarlo a rimettersi in sella se è stato sbalzato; un terzo scudiero che protegge i prigionieri fatti dal cavaliere durante lo scontro armato, specie per quelli di alto rango, per i quali verrà eventualmente richiesto un lauto riscatto. I tre scudieri costituiscono la scorta armata minima del cavaliere, anche durante i viaggi.
Le bandiere costituiscono anche un marchio distintivo di cavalleria; sono legate in cima alla lancia. Sono inoltre decorate con il simbolo personale del cavaliere, per distinguere uno dall’altro sul campo di battaglia.
Lo status del cavaliere è costoso, perché richiede di sostenere, a proprie spese, sia i cavalli che gli scudieri. E’ una concessione che viene attribuita dalla Regina della Valle, e non si tratta di uno status ereditario. Chiunque può diventare cavaliere, senza distinzione di età, sesso, razza e condizione sociale, purché tenga fede al giuramento.
Nella cerimonia di investitura interviene anche la Chiesa delle Stelle, con la benedizione della spada; in virtù di tale benedizione la cavalleria assume dunque anche un carattere religioso, grazie al voto di usare le armi in protezione del debole ed indifeso, specialmente donne ed orfani, e della Chiesa.
La cerimonia dell’investitura è un rituale molto elaborato.
Prima della benedizione della spada sull'altare, l’aspirante cavaliere deve compiere diversi riti preliminari il giorno della vigilia: il digiuno, un bagno simbolico in acqua benedetta, una notte di meditazione e preghiera. Il cavaliere riceve la spada e gli speroni vestito con una semplice tunica bianca, a simboleggiare la purezza d’animo richiesta per adempiere il voto. Dopo che il cavaliere ha pronunciato il voto solenne di cavalleria, il sacerdote lo benedice e la Regina della Valle gli appoggia la spada sulle spalle poi sul capo, nel nome della Luce, del Tempio delle Stelle e di Santa Tarastia (la patrona dei cavalieri).